MANIFESTO DI PRESENTAZIONE
Dopo due anni di gestazione è nata la nostra “creatura”, l’Associazione post-razionalista “Pensiero gentile”.
Tutti noi abbiamo una matrice comune nelle teorie di Vittorio Guidano e ogni tipo di intervento sarà basato su quegli assunti, senza tuttavia porre preclusioni verso altri apporti.
L’Associazione intende progettare e realizzare interventi nei confronti di singoli, famiglie, gruppi, dove si manifesti un problema, un disagio psichico, psicofisico o sociale; intende promuovere gruppi di studio e di lavoro, formati dai soci e allargati eventualmente ad altri soggetti, con lo scopo di operare nel campo della ricerca, della formazione, della divulgazione e della promozione della salute psicologica, in ambito pubblico e privato.
L’Associazione si propone inoltre di partecipare a bandi di concorso presentando progetti in linea con le proprie finalità.
Particolare attenzione sarà rivolta a temi quali l’inclusione sociale, la dispersione scolastica, il disagio adolescenziale (a partire da quelle forme che non ricevono aiuto per assenza apparente di domanda), la prevenzione delle dipendenze…e ancora la promozione dell’uguaglianza di genere, la riduzione di ogni forma di violenza e della mortalità correlata.
Perché “pensiero gentile”? Perché in tutte le nostre attività, caratterizzate dall’essere “relazioni di aiuto”, sono necessarie almeno due cose: la prima avere in testa un pensiero, una ipotesi, una epistemologia; la seconda porgere questo pensiero con gentilezza, ovvero con modalità affettivamente recepibili, attente alla persona e al suo contesto di appartenenza.
Tutto questo immaginando l’Associazione come un spazio all’interno del quale possa prendere forma “un linguaggio”, rappresentativo dei significati di ogni persona che vi partecipa. Quindi non un ambito dove dover apprendere “una lingua già fatta”, ma un luogo ove apprenderla mentre si contribuisce a crearla.
Cosa ci proponiamo di fare? Forse ognuno di noi spera di realizzare il “miglior progetto” che ha in testa, per questo l’Associazione ha bisogno delle idee, dei contributi, delle proposte di tanti colleghi e amici per costruire qualcosa di valido e soddisfacente.
IL COMITATO DIRETTIVO
Gianni Cutolo Presidente
Paola Bevilacqua Vice-Presidente
Viviana Puggioni Segretaria
Alberto Tofanari Tesoriere
Maria Grazia Norcia
Reanto Proietti
Gianni Ronzani
Sigrid Wever
Lichte Flächen, seit 2014
PRESENTAZIONE DEI COMPONENTI L’ASSOCIAZIONE
Gianni Cutolo
Presidente
Psichiatra, psicoterapeuta
Sono stato, e mi sento da sempre, un operatore dei Servizi ma prima ancora, e nello stesso tempo, una persona sempre attratta dal bisogno di conoscenza, che nel post-razionalismo di Vittorio Guidano ha trovato una sponda inesauribile di risposte, di rimandi e di nuove domande che lavorare nell’ambito ‘psy’ pone. E in questa ricerca cognitiva ho sempre cercato di considerare gli aspetti affettivi, ineliminabili, che ne sostengono lo sviluppo.
Il cognitivismo sistemico postrazionalista è stato ciò che mi ha permesso di completare la mia formazione iniziata con la psichiatria sociale e di comunità, poi con la psicanalisi, infine con la terapia familiare (in ordine cronologico di successione). Ambiti di interesse: i disturbi gravi (psicotici, di personalità e alimentari) e le connessioni, i livelli nei quali essi accadono, individuale, familiare e sociale.
Credo che l’interfaccia tra il lavoro quotidiano (prima nel Servizio di Salute Mentale, poi nei Gruppi di formazione e nel privato) e la teoria evolutiva/evoluzionista di Guidano sia la costante della mia formazione: non avrei potuto fare il primo senza la verifica della seconda, e ho compreso la teoria prevalentemente nella verifica del lavoro quotidiano coi pazienti, specie quelli ‘difficili’ che venivano considerati ‘poco trattabili’ e quindi esclusi da altri approcci. “Il Servizio di salute mentale come Base Sicura”, termine mutuato da Bowlby, è stato il nome che ho dato a questa modalità di procedere.
Poi con la scomparsa del maestro, ho sentito il bisogno di proseguire sul sentiero da lui tracciato, ed è nato prima il libro “La Psicoterapia tra arte e scienza” che ha fatto conoscere ai più il linguaggio ‘orale’ di Vittorio, un linguaggio che ti entra dentro, così diverso dalle pur brillanti e rigorose descrizioni english dei testi ‘scritturali’. E dopo questo, la collaborazione con Adele De Pascale per la mission impossible di dare una forma alle ultime, rivoluzionarie idee di Vittorio, nel libro “La Struttura Narrativa dell’Esperienza Umana”, di cui è in preparazione il secondo volume.
Poi è venuta l’idea dell’Associazione, che in realtà perseguivo da anni e che finalmente si è tradotta nel confronto con le idee e le pratiche condivise con gli altri partecipanti ai gruppi di lavoro che nel tempo si erano costituiti, il Gruppo Psicosi (formato con gli allievi dei training di Vittorio fin dal 1994), il Gruppo Firenze (esempio mitico di una formazione ‘affettivamente costruita’ dal 2014), l’Accademia di Psicoterapia Postrazionalista (dal 2015).
Un’impresa, quella dell’Associazione, aperta a tutti coloro che, insoddisfatti dei livelli attuali di operatività nel settore delle relazioni di aiuto, vogliono ‘osare’ partendo dalla realtà delle loro pratiche, per spingersi più avanti.
Paola Bevilacqua
Vice-presidente
Psichiatra, psicoterapeuta
Sono nata a Perugia. Già dagli anni del liceo classico ho cominciato ad interessarmi alla psicoanalisi e alla trasformazione in atto della assistenza psichiatrica dall’Ospedale al territorio. Durante gli anni universitari ho partecipato ad un gruppo di formazione e ricerca coordinato da C. Brutti, psicoanalista, incentrato sui temi della psicologia medica e della relazione mente-corpo ( 1979-1981). Mi sono specializzata in psichiatria frequentando il Centro di Igiene Mentale di Assisi e il gruppo riunitosi intorno alla rivista “Quaderni di Psicoterapia Infantile”, ricevendo una formazione a indirizzo psicoanalitico calato nella realtà dei servizi territoriali.
Dal 1984 ho lavorato esclusivamente presso il Servizio di Salute Mentale della Valdichiana aretina. Tra le esperienze formative più significative Corso di formazione quadriennale in gruppoanalisi, condotto da Alice Von Platten, Corso di psicoterapia delle psicosi tenuto da G. Benedetti, Corso quadriennale di supervisione di casi clinici condotto da C.A. Barnà, psicoanalista SPI.
Nei primi anni ’90 approdo al post-razionalismo con il training condotto da V. Guidano, co-trainer M. Dodet. Cosa trovo, così rispondente a ciò che vado cercando? Un modello aggiornato e rigoroso che accoglie contributi e suggestioni da molteplici campi del sapere. Un lavoro terapeutico in cui il soggetto è “l’esperto di se stesso”. La ricerca dei significati, unici e peculiari per ciascuno. La centralità delle emozioni, esplorate con rispetto, né ridefinite astrattamente, né corrette pedagogicamente. Una operatività duttile, non rigida, una sfida ai casi “seri-difficili-disperati” che popolano i servizi. E molto altro. Partecipo ai gruppi di G. Cutolo, Gruppo Psicosi e Gruppo “ Firenze”.
Nel servizio pubblico ho promosso in particolare i temi della prevenzione, della costruzione di una “rete” nel territorio, dei rapporti con la medicina di base, della formazione, del lavoro in équipe nelle situazioni complesse.
Credo fortemente nella sanità pubblica, ma rilevandone le difficoltà, immagino l’Associazione non alternativa o concorrenziale ad essa, ma capace di affiancarsi e collaborare, mettendo in comune idee e risorse, per progetti ambiziosi e innovativi.
Viviana Puggioni
Segretaria
Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Orientamento Scolastico e Professionale
Sono sempre stata combattuta tra l’amore per le lettere e quello per la scienza e ho perseguito entrambi. Sul piano teorico, sentivo la necessità di esplorare il rapporto che intercorre tra lo sviluppo del sistema nervoso e la narrazione della realtà, tra l’identità personale e il racconto familiare e individuale della stessa. Non è stato facile scegliere un percorso formativo, finché non ho incontrato il modello di Vittorio Guidano, al Centro Terapia Cognitiva di Como, che mi permetteva di riflettere sui temi del costruttivismo, dei sistemi complessi autopoietici e della coerenza interna, principalmente narrativa. Era l’idea di poter lavorare in terapia come se potessi analizzare un testo, che mi permetteva di coniugare l’amore per la scienza, le lettere e l’essere umano.
Trasferita in Toscana nel 2010 sono entrata in contatto, grazie a Gianni Cutolo, con il gruppo romano, post-razionalista e sistemico, che aggiunge elementi operativi fondamentali nel “fare” psicoterapia, ovvero l’idea che la terapia non si svolga solo in studio, ma anche nella comunità in cui le persone vivono: la famiglia, il sistema sociale allargato, che bisogna avere sempre in mente quando si elabora un intervento insieme al paziente o quando si lavora sulla prevenzione dei disturbi mentali.
In quest’ottica, mi occupo dal 2004 di lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, prima come dipendente pubblico, ora in regime di libera professione. Ho approfondito il tema fondamentale della teoria dell’attaccamento e della psicologia perinatale, ma sono anche appassionata di letteratura per l’infanzia, luogo di intersezione tra poesia, immagini, musicalità, neuroscienze, affettività.
Alberto Tofanari
Tesoriere
Psicologo Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico
Sono una persona estremamente “curiosa”, in particolare delle dinamiche riguardanti l’essere umano.
Inizialmente come studente d’ingegneria interessato all’A.I. (Aritificial Intelligence), ma dopo il biennio scelgo di continuare i miei studi alla facoltà di Psicologia.
Questa mia curiosità mi ha portato nel corso degli anni a spaziare molto nella mia formazione personale, in qualche modo ero alla ricerca di una teoria che potesse comprendere e dare significato a quelle idee, domande, intuizioni che si erano formate nel percorso.
La mia “chiave di volta” è stata la scuola specializzazione di Siena, dove l’incontro con la teoria di Guidano e con i docenti della scuola, mi ha permesso di dare sistematicità a quelle conoscenze che fino a quel momento avevo intuito essere connesse, ma non ancora come. La teoria Postrazionalista di Guidano oltre a fornirmi la cornice di riferimento teorico e la metodologia, ha dato ulteriore enfasi e vigore a questo desiderio “curiosità”, di comprendere l’unicità della traiettoria di sviluppo di ogni singolo individuo.
Il mio lavoro si svolge prevalentemente in ambito della libera professione e nel privato sociale area minori.
Nel corso degli anni ho prestato la mia opera presso il CSM Q.2 di Firenze, la neuropsichiatria infantile delle Scotte di Siena, il Centro di Terapia Familiare dell’ASL di Firenze e come CTU presso il Tribunale di Firenze.
Gli ambiti d’interesse riguardano il livello individuale, familiare e sociale con un’attenzione particolare all’area minori.
Partecipando ai gruppi di G. Cutolo (“Firenze” e “Psicosi”), l’idea dell’Associazione per me è nata in modo “naturale”, dove la condivisione e la collaborazione tra pubblico e privato, ha aperto scenari e possibilità d’intervento enormi nell’area delle relazioni d’aiuto.
Renato Proietti
Roma 11.10.1959. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1987, Università “La Sapienza” di Roma – Relatore il prof. Alberto Gaston
Specialista in Psichiatria dal 1992, (Proff. Reda e Donini) – Relatore il prof. Roberto Tatarelli
Socio Didatta della Società Italiana di Terapia Cognitiva e del Comportamento (SITCC)
Cosa mi ha spinto, fra i tanti indirizzi che ho solo sfiorato, ad impegnarmi nello studio dell’epistemologia costruttivista (di cui ritengo che il post razionalismo sia espressione)? Non posso certo dire l’amore per la complessità, il fascino dell’autopoiesi o altre espressioni di questo genere, visto che questi testi ho iniziato a studiarli soltanto dopo l’iscrizione, e prima di comprenderli bene mi ci è voluto un bel po’… rimasi affascinato dal fatto che Guidano si muoveva “in frontiera”, dal sogno di poter un giorno parlare di una “fisiologia della mente” scientificamente fondata, e soprattutto dal fatto che iniziava a dischiudermisi davanti agli occhi un’altra possibilità di lettura del mondo.
Cosa stava per disilludermi? Il fatto che nel nostro gruppo la fisiologica autoreferenzialità fosse diventata un patologico autoriferimento, e che la lezione di Vittorio rischiasse da una parte di essere completamente destituita di senso, peraltro al tempo stesso in cui la sua figura veniva strumentalmente elevata al rango di totem, dall’altra di essere ridotta ad un insieme più o meno coeso di tecniche. Si stava perdendo quel sogno che mi aveva affascinato.
Chi devo ringraziare per essere ancora qua, a lavorare in frontiera? Innanzitutto Toni Fenelli e Cecilia Volpi, che dandomi la possibilità di tenere dei training mi hanno praticamente costretto a studiare e ristudiare in modo da potermi chiarire tutti i dubbi che circondano il post razionalismo. Poi il mio ex primario Antonello Correale, persona di profonda cultura e non solo psicoanalitica, per le lunghe chiacchierate fra il teorico e il clinico, ma soprattutto per un episodio. Organizzò una serie di supervisioni con il professor Luigi Boccanegra, che alla fine di uno di questi incontri mi disse che gli piaceva molto l’impronta fenomenologica che davo alla lettura dei casi clinici. “No, scusi professore, io di fenomenologia so giusto qualche nozione letta qua e là, non sono certo un fenomenologo…” “Ma no Renato, è che tu non descrivi sintomi… parti proprio dall’esperienza delle persone”. Oh caspita… un epistemologo mi aveva insegnato (nella prassi!) cosa fossero l’ontologia e l’ermeneutica!
E giù di nuovo a studiare… stavolta, soprattutto, i rapporti fra l’autopoiesi e il circolo ermeneutico. Come recita il sottotitolo di un’opera di Maturana, “la realizzazione del vivente”.
E da ultimi, last but not least, Gianni Cutolo e Adele De Pascale… soprattutto per la stima che ho sempre sentito da parte loro, poi per avermi coinvolto nelle loro avventure culturali. Compresa questa Associazione, nella quale sto cercando di muovermi con cautela perché la vedo spaziare al di fuori del campo della clinica che è sempre stato quello in cui il mio studiare ha trovato applicazione. Promette di essere una bellissima avventura, che potrà accompagnarmi anche dopo la pensione!
Gianni Ronzani
Medico psicoterapeuta
Sono nato a Roma nel 1963, Laureato in medicina e chirurgia nel 1990. Da sempre interessato alla complessità del comportamento umano e alle patologie correlate, ho seguito il corso di specializzazione in psicoterapia con Vittorio Guidano negli anni 1994-1998. Fu l’ultimo corso che tenne Guidano, scomparso prematuramente nel 1999.
In questi corsi si poteva apprezzare il rigore della formazione impartita ed il solido fondamento scientifico.
Per rendere un po’ l’idea, vorrei narrare un episodio. Il primo giorno del corso Vittorio Guidano ci disse: “avete scelto la specializzazione più difficile che si possa trovare, quando finirete il corso, se lo finirete, avrete ancora comunque un’immensità di cose da studiare e da sapere…”.
La peculiarità forse più innovativa, oltre allo sprone ad agire con coraggio e determinazione, era data dalla metodologia: se partendo da un’ottica meramente fisiologica, l’approccio alla psicopatologia potrebbe apparire come qualcosa di non perfettamente quantizzabile, quindi poco maneggevole per gli ordinari strumenti di valutazione clinica usati correntemente nel mondo medico, la metodologia cui si improntava il percorso formativo post razionalista, permetteva di afferrare i sintomi, segni e le narrazioni dei pazienti secondo precisi percorsi e modelli logico-formali.
A volte mi domando come sia accaduto che l’insegnamento di Vittorio, un patrimonio così importante, un sistema di conoscenze così ben organizzato, non sia diventato ipso facto patrimonio delle sedi istituzionali della formazione ed educazione, come le università… ed ora si corre anche il rischio che possa cadere nell’oblio, magari per essere riscoperto tra 50 anni.
Con gli incoraggianti risultati ottenuti applicando tale processo, ho svolto attività professionale in ambito istituzionale pubblico, prevalentemente nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi della nutrizione, così come nella libera attività di psicoterapeuta.
Contemporaneamente percepivo l’emergere delle problematiche connesse all’organizzazione e gestione dei Servizi Sanitari. La buona gestione e l’organizzazione efficace di un Servizio è diventato sempre più un aspetto importante per il successo degli interventi diagnostici e terapeutici. Ritenni pertanto utile specializzarmi in igiene e medicina preventiva al fine di mettere a frutto questa propensione a “far funzionare le cose” in ambito sanitario. Osservando con un po’ di attenzione, c’è una particolare analogia tra le sue branche: esse si occupano di sistemi complessi, sia di processi intrapsichici che di processi tra sistemi organizzati. Questa seconda, giocoforza mi ha portato a una certa conoscenza dei sistemi amministrativi e delle normative ad essi preposte.
Maria Grazia Norcia
Psicologa Psicoterapeuta
Sono nata e cresciuta a Roma dove tutt’ora vivo. Ho sessantotto anni.
Nei primi anni 2000 ho frequentato il training presso l’IPRA, purtroppo non conosciuto personalmente Vittorio Guidano, ma i suoi insegnamenti mi sostengono nella mia attività lavorativa.
In quegli anni ho prestato la mia opera presso il CSM del Laurentino 38 a Roma, ciò è stato per me molto impegnativo, ma anche estremamente educativo.
Inoltre ho lavorato per molti anni in una grande azienda con 160.000 dipendenti, dove mi sono occupata di interventi formativi, e principalmente di formazione manageriale. Sia scegliendo tra le migliori scuole di Formazione esistenti in Italia, sia erogando io direttamente giornate formative.
Terminato quel periodo, ho fondato la onlus “Famiglia in Gioco” di cui sono il Presidente, con essa, coadiuvati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia e dalla Consulta delle donne TELEFONO ROSA, abbiamo posto in essere un percorso psicoeducativo guidato, avvalendoci di arti circensi, in collaborazione con la Catapulta Tetro Circo ed Elios Formazione, destinato a bambini 6 – 11 anni di quel territorio.
Ho sempre apprezzato il lavoro svolto da “AGITA”, che è una associazione nazionale per la promozione e la ricerca della Cultura teatrale nella scuola e nel sociale, e ho idea di relazionarmi con loro e con l’altra associazione affine “Casa dello Spettatore” per progettare insieme interventi che trattino cultura e psicologia, con temi adatti a sviluppare una conoscenza di sé attraverso l’approfondimento dei personaggi teatrali.
BREVE STORIA DELL’ASSOCIAZIONE: DA DOVE VENIAMO
a cura di Gianni Cutolo
Quella di un’Associazione postrazionalista è un’idea che in me serpeggiava dai primi anni del 2000, quando, dopo la morte di Guidano, mi accorsi che il suo patrimonio scientifico rischiava di scomparire. I suoi allievi, molti dei quali neppure si conoscevano tra loro, iniziarono presto ad andare ognuno per la propria strada. Da lì nasce la prima idea, quella di far conoscere il ‘Guidano orale’, così nasce La psicoterapia tra arte e scienza, che avrà un successo di vendita inatteso, e sarà seguito dalla trilogia, tuttora in progress, de La struttura narrativa dell’esperienza umana, portata avanti con Adele De Pascale.
Poi c’è il Gruppo Psicosi, nato da un gruppo di allievi di Guidano prima ancora della sua morte, al quale partecipava lui stesso, con l’intenzione di lavorare sui casi difficili per comprendere i meccanismi della Psicosi: l’ultimo suo obiettivo, questo, rimasto incompiuto insieme a quello di una definizione dell’Amore. Il Gruppo attraversa varie trasformazioni, di composizione e di sede, prima ospitato dall’IPRA (l’Istituto fondato da Guidano e G. Arciero), poi dall’Albedo di Antonia Cosentini, sempre a Roma, infine negli ultimi 5-6 anni dal vicino Centro Bini, ospitati da Adele De Pascale.
Nel Gruppo Psicosi la possibilità di fare un’associazione è stato un tema che si è ripresentato continuamente, ma sempre con la mancanza di qualcosa o qualcuno che desse la spinta: ricordo qui le discussioni e la disponibilità sempre manifestata da Gianni Ronzani, allievo di Guidano e Maria Grazia Norcia, allieva di Arciero, che aveva già fatto esperienza fondando un’Associazione… e che oggi sono felicemente tra i soci fondatori.
Quando Mario Reda mi chiama nel 2000 ad insegnare la psicoterapia delle psicosi alla scuola di Psicoterapia Clinica dell’Università di Siena, nasce l’interesse di alcuni allievi, come Alberto Tofanari, ad approfondire l’argomento: fare psicoterapia in qualsiasi situazione. Così, dopo alcune esperienze di gruppi di formazione a Siena e a Follonica, si arriva al “Gruppo Firenze”, che ha una composizione analoga a quella sperimentata nella formazione postrazionalista con Guidano: psichiatri e psicologi, operatori del pubblico e del privato, con diversi livelli di esperienza e di età. Costruiamo un originale gruppo che tiene insieme un mix di tradizione: parte teorica, interviste sui ‘repertori’ personali e supervisione sui casi, e innovazione: lo svolgimento degli incontri in un ambiente ‘familiare’, ovvero nelle case fiorentine dei partecipanti (Annalisa Suman, Carlo Liedl, Francesca Pilleri) che favorisce un clima conviviale di conoscenza personale e di scambi affettivi. Dal Gruppo Firenze provengono Paola Bevilacqua, storica allieva di Guidano e psichiatra nei servizi toscani, conosciuta per entrambe le frequentazioni comuni, e gli altri due psicologi, Viviana Puggioni e il già citato Alberto Tofanari, che stanno già portando nel gruppo Firenze il loro fermento progettuale.
Nel rendere concreto ed effettivo un gruppo sia operativo che di studio che portasse avanti il lavoro teorico di Vittorio, Alberto e Viviana elaborano un progetto di Associazione, in parte forti della loro esperienza come liberi professionisti all’interno delle scuole e delle agenzie formative, in parte pronti a crescere professionalmente e si mettono in contatto con me, per proporlo al gruppo di Firenze, di cui sono parte. L’occasione è l’esistenza di un’Associazione già fondata da Alberto e ancora non operativa, dal nome che è piaciuto a tutti, Il Pensiero Gentile. Da ultimo la generosità di Renato Proietti, stimato teorico postrazionalista, ma anche lui immerso nel lavoro difficile dei servizi romani, viene a darci un contributo decisivo.
Insieme, tutti noi abbiamo scritto e costruito lo Statuto dell’Associazione, che non è solo un documento legale, ma anche un processo di definizione di noi stessi, come gruppo. Ci siamo dovuti mettere d’accordo su quali fossero i nostri valori, i nostri obiettivi, cosa ci tiene insieme. Abbiamo impiegato molti mesi per redigerlo, alcuni di noi non si conoscevano, ma è stato il lavoro attraverso il quale si è sviluppato un rapporto di amicizia e di fiducia reciproca. Dopo mille vicissitudini burocratiche il 27 maggio 2020 siamo riusciti a registrarlo e a rendere ufficiale la nostra Associazione. Il primo messaggio che ci siamo scambiati è stato: “Siamo nati!”. Poi il faticoso lavoro di gestazione per renderci presentabili all’esterno. Ora siamo al ‘via’. Realizzare un aspetto significativo della eredità di Guidano, la polarità (non risolta) tra calore umano e conoscenza scientifica, quella che lui ha chiamato Love & Knowledge, un tentativo di ricomposizione che forse lui non riuscì a realizzare, e che sarà il nostro framework. E mettere tutto questo a servizio del ‘fare’.
STATUTO
“CENTRO STUDI IL PENSIERO GENTILE”
Associazione Post-Razionalista
L’associazione non ha scopo di lucro
promuovere lo sviluppo armonico dell’individuo e la sua realizzazione nei diversi contesti di vita quali famiglia, relazioni affettive e sociali, scuola, lavoro e salute e nelle diverse fasi dell’esistenza, dall’infanzia alla terza età;
intende inoltre favorire la costante ricerca della persona di dare significato alla propria esperienza, focalizzando lo stretto rapporto tra gli aspetti emozionali e quelli conoscitivi.
L’Associazione si ispira alle teorie del modello psicoterapeutico cognitivista di tipo sistemico processuale post-razionalista, arricchita da tutti i contributi portati dalle scienze e dalle altre discipline che prestano attenzione all’esperienza umana.
- nell’educazione, istruzione e formazione professionale,
- nella formazione universitaria e post universitaria
- nella ricerca scientifica di particolare interesse sociale
- nella formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa.
L’Associazione intende prestare particolare attenzione alle relazioni tra i suoi membri, promuovendo uno spirito di collaborazione, un clima di confronto non giudicante e un atteggiamento di accoglienza emotiva, cosi da favorire la costruzione di rapporti fondati su una modalità di sostegno reciproco e improntati a un clima di affidabilità tra i soci.
Scopi:
L’Associazione, si propone di promuovere e salvaguardare il benessere psicologico della persona e della collettività attraverso attività di prevenzione, intervento, cura, ricerca, formazione, incoraggiando la crescita della persona, favorendo una sua integrazione all’interno dei diversi contesti socio culturali e lo sviluppo di capacità di scelta autonoma e consapevole.
Favorisce altresì lo sviluppo di una rete sociale che abbia come obiettivo il miglioramento della qualità della vita dell’individuo, operando interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, e sostenendolo nei suoi contesti e nelle diverse fasi della vita.
L’Associazione promuove il benessere e la salute mentale, in accordo con la definizione di salute dell’OMS come uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”, elaborando progetti ispirati anche dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile della UE, così come indicato dalla Agenda 2030 dell’ONU:
- Sostegno all’inclusione sociale di qualsiasi forma di disabilità, a prescindere da età, sesso, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro.
- Riduzione ovunque in maniera significativa di tutte le forme di violenza e il tasso di mortalità ad esse correlato.
- Promozione dell’uguaglianza di genere.
- Promozione della salute riproduttiva e sessuale ed empowerment delle relazioni affettive.
- Promozione della salute mentale in gravidanza e puerperio della madre, del neonato e del bambino, nella direzione di sviluppare la qualità dell’attaccamento.
- Promozione di uno sviluppo longlife learning a partire da quello infantile, con accesso all’istruzione prescolastica, con la formazione del personale nidi e scuola materna.
- Orientamento e prevenzione della dispersione scolastica atti a favorire l’apprendimento adeguato nella educazione primaria e secondaria.
- Intervento sulle forme di disagio adolescenziale e della prima età dulta, con particolare riferimento alle fasi di esordio dei disturbi psichici gravi, come ad es. psicosi, disturbi di personalità, disturbi della condotta alimentare.
- Prevenzione e trattamento di abuso di sostanze psicoattive, di consumo nocivo di alcool, e più in generale di qualsiasi forma di dipendenza, incluse quelle da nuove tecnologie.
- Interventi nel campo dello sport (formazione di insegnanti educazione fisica, allenatori di bambini e adolescenti, trainers di palestre).
- Implementazione dell’utilizzo di tecnologie abilitanti, contro il digital divide, in particolare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per promuovere l’equità sociale e di genere.
Qualsiasi progetto cercherà di essere compatibile con la sostenibilità ambientale/ecologica (green economy) e il sostegno all’occupazione, specialmente quella giovanile e delle fasce deboli.
Attività:
Interventi su disagio/disturbo: L’Associazione progetta e realizza concreti interventi nei confronti di gruppi, famiglie e persone, adulte o minori, con problemi di disagio psicologico, psicofisico o sociale, nella continuità che va dalle situazioni normali e armoniche a quelle psicopatologiche. Per questo favorisce la costituzione di gruppi di studio e di lavoro, formati da soci stessi ed eventualmente allargati a terzi.
- Ricerca: progettare e realizzare studi e ricerche di carattere scientifico attinenti agli obiettivi UE, anche mediante l’organizzazione di congressi, conferenze, tavole rotonde, iniziative editoriali, e collaborando ad attività e progetti intrapresi da persone fisiche, enti pubblici e privati ed altre associazioni, Università, Istituti, Scuole di Specializzazione, che perseguano gli stessi obiettivi.
- Formazione: promuovere l’istituzione e l’organizzazione di appositi corsi, gruppi di studio, seminari di formazione, aggiornamento, supervisione condotti da professionisti accreditati, nonché intervisione per le figure professionali che operano nel settore della Salute Mentale e del settore sanitario, a partire dai soci dell’Associazione, rivolti specialmente alle nuove generazioni (medici, psicologi, infermieri, educatori, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione, animatori, O.S.S. e persone che operano nelle ‘relazioni di aiuto’) con programmi di attività formativa che rispondano ai requisiti del presente statuto.
- Promozione: promuovere corsi formativi e informativi in ambito scolastico e sportivo, diretti a insegnanti, studenti, genitori, istruttori; riunioni informative, azioni e campagne di sensibilizzazione, spettacoli, corsi e stage, workshop. Tali programmi sono rivolti all’individuo, alla collettività, alle strutture pubbliche e private.
- Partecipazione: partecipare a bandi e a progetti, anche con finanziamenti pubblici e privati, volti a realizzare iniziative coerenti con gli scopi sociali.
- Collaborazione: stabilire rapporti di collaborazione con persone fisiche e con altre associazioni, enti e società pubbliche e private, coi quali si condividano, anche in parte, gli scopi associativi.
- Attività divulgative: promuovere e realizzare attività di redazione, pubblicazione e diffusione di opere ed articoli divulgativi e scientifico-culturali, attraverso i principali mezzi di comunicazione propria o in collaborazione, che concorrano a informare e sviluppare la materia psicologica, anche a scopo di raccolta fondi.
- L’associazione può esercitare, a norma dell’art. 6 del Codice del terzo settore, attività diverse da quelle di interesse generale, secondarie e strumentali rispetto a queste ultime, secondo criteri e limiti definiti con apposito Decreto ministeriale e successivamente individuate dal Comitato direttivo.
Ammissione e numero degli associati
Il numero degli associati è illimitato.
Possono aderire all’associazione persone fisiche ed enti che condividono le finalità della stessa e che partecipano alle attività dell’associazione con la loro opera, competenze e conoscenze.
Chi intende essere ammesso come associato dovrà presentare all’Organo di Amministrazione una domanda scritta
L’Organo di amministrazione delibera sulla domanda secondo criteri non discriminatori, coerenti con le finalità perseguite e le attività di interesse generale svolte.
Nell’Assemblea hanno diritto di voto tutti coloro che sono iscritti, da almeno 3 mesi, nel libro degli associati.
Ciascun associato ha un voto.
Volontari
I volontari sono persone che per loro libera scelta svolgono, per il tramite dell’associazione, attività in favore della comunità e del bene comune, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità.
La loro attività deve essere svolta in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà.
L’attività dei volontari non può essere retribuita in alcun modo, neppure dai beneficiari.
Tirocinanti
L’associazione può convenzionarsi con enti pubblici quali università scuole ecc. per tirocini formativi o conseguimento di crediti formativi.
Lavoratori
L’associazione può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo o di altra natura ai sensi dell’articolo 16 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n. 11